giovedì 30 luglio 2015

Export Commenti | Ego International




Un recente dossier condotto da Sace ha fotografato i commenti del commercio estero delle aziende italiane in 150 Paesi del mondo. Una vera e propria mappa dell’internazionalizzazione tricolore, dalla quale è possibile evincere numerose notizie positive, e che dimostrano che l’Italia è molto più “performante” di quanto non ci si possa attendere dai commenti e dalle opinioni più superficiali.
Ad affermarlo è anche Alessandro Terzulli, capo economista della Sace, sulle pagine del quotidiano Il Sole 24 Ore. Secondo cui, “sul fronte dell’export la buona notizia è che con la Francia c’è più partita di quanto potevamo aspettarci”, visto e considerato che le testimonianze ego international commenti statistiche comunicano una sostanziale parità nei Paesi in cui l’Italia batte i cugini transalpini quanto a incidenza di export.

Il lato negativo – pur, evidentemente presumibile – è invece con i tedeschi. “Con la Germania ce n’è meno di quanto si potesse sperare” – aggiunge infatti Terzulli, per poi precisare che tra i mercati di destinazione di un certo peso, l’Italia ha quote di export maggiori del “rivale” tedesco solo in Tunisia (14,5% la quota dell’Italia sulle importazioni del Paese, 7,2% quella della Germania), Libia (9,4% noi, 6,8% loro), Marocco (5,3 contro 4,8), Libano (8,4 contro 5,9) e Algeria (10,3 contro 5,2).
A proposito di Algeria, il quotidiano economico finanziario lo citava come uno dei casi più interessanti a nostra disposizione, visto e considerato che il buon posizionamento assoluto e relativo dell’Italia coincide anche con il fatto che questo è uno dei Paesi con il maggiore potenziale per le aziende tricolori. Tra i 39 mercati mondiali più promettenti, afferma ancora la Sace, l’Algeria è ben presente insieme ad altri colleghi nei quali l’Italia sta già facendo molto bene.

“In Qatar, per esempio” - spiega Terzulli sulle pagine del quotidiano– “la quota di export delle aziende italiane è del 5,7%, quasi il doppio di quella delle imprese francesi, ed è anche molto vicina a quella dei tedeschi”. Molto positiva anche la prestazione in Turchia, da sempre legata a doppio filo con la Germania per le note ragioni dell’immigrazione: in tale mercato la quota di mercato italiana è del 5%, meno del 7,8% della Germania ma sempre di più del 3,4% della Francia e più del 2,5 della Spagna”. Simile discorso per l’Egitto: la Germania ha in mano il 7,8% del mercato, ma l’Italia può comunque vantarne il 4,6%, più del 3% della Francia, con chiare prospettive di crescita.

Dal canto, come i nostri consulenti EgoInternational potranno confermarvi, non mancano le aree di destinazione nelle quali l’Italia può fare molto meglio. Tra le zone più appetibili figura la Cina: un mercato dove la quota delle imprese italiane è solamente dello 0,9%, a fronte di incredibili potenzialità e di una corsa già meglio effettuata dalla Germania (4,8%) e dalla Francia (1,2%)».
Per quanto infine concerne gli Stati Uniti, terza destinazione più importante delle esportazioni italiane, la quota di mercato tricolore è dell’1,8%, contro il 5,2% della Germania. Insomma, margini di miglioramento notevoli, che sono congiunti a straordinarie potenzialità da esprimere.

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